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Il nostro primo viaggio in Italia in tre

“Andare in luoghi con odori e sapori diversi dal mio è un tipo di sete che non credo si spegnerà mai, perché è una cosa che ho come sposato nella mia vita (quando non sono al verde). Ma viaggiare solo all’estero è viaggiare a metà. E viceversa. Nell’ultimo anno questa sete di Paesi sempre nuovi si è accompagnata a una nuova esigenza, quella di tornare all’incredibilmente vicino. Al piccolo e piccolissimo“. Scrivevo così su questi schermi due anni fa, dopo essere tornata dalla Calabria e da un viaggio in Italia che mi aveva fatto penetrare in un Paese più periferico e (ai miei occhi) sconosciuto. Non sono il tipo che si autocita, ma mi ha colpito ritrovare parole che avrei potuto scrivere proprio in questa strana estate ai tempi della pandemia. In un momento in cui viaggiare è un lusso, il fatto di farlo in Italia era sicuramente la più giusta (con una bimba di sei mesi certamente la più fattibile). Ma questo post che ho ripescato mi ha fatto ripensare al fatto che da …

Alla scoperta del Collio

“Vedete quell’auto bianca laggiù? La strada che sta percorrendo si trova in Italia; quella collina, invece, è già Slovenia. Il paese di fianco, San Floriano, è di nuovo Italia”. Siamo nell’azienda Russiz Superiore, a Capriva del Friuli, e fuori dalla finestra c’è il Collio, terra di agricoltura, di vini e di confini. Continua anche in Slovenia, ma il nome cambia e diventa Brda. In questo angolo di Friuli Venezia Giulia ogni colle è un frammento di una storia di frontiera, abbattuta realmente solo nel 2004, assieme all’ultimo muro di Gorizia. E’ una terra di campanili austro-ungarici, di trincee, di campi di battaglie feroci durante la follia delle Guerre Mondiali. Ma oggi è anche terra di piccoli comuni, di simpatiche osterie e raffinati relais, di prosciutto che fa scendere qualche lacrima (scusate amici vegetariani, ma davvero è irresistibile), di cantine nel centro delle cittadine che, durante la vendemmia sono in pieno fermento. La sera, con il primo odore dell’autunno, ho sentito arrivare anche quello pungente del mosto e dell’uva in trasformazione, semplicemente camminando per strada. E’ …

Il mio viaggio in Italia verso la Calabria

Riprendiamoci le nostre piccole patrie — quelle che abbiamo trascurato in nome dei voli low cost — sapendo che errare, nel clima avvelenato che ci circonda, non è più evasione, ma il suo contrario. Non fuga dal mondo, ma un modo per aggrapparsi ad esso e riattivare il contatto fra uomini.  Paolo Rumiz Di viaggi in viaggio E’ da un po’ che mi interrogo sui motivi che mi spingono a viaggiare e su come sia cambiato velocemente, negli ultimi anni, il modo in cui viaggiamo io e la gente che mi circonda. Provengo da una famiglia in cui esistevano solo le vacanze estive, declinate in forma di villeggiatura: due settimane al mare in Riviera e un paio di mesi sull’Appennino, nei luoghi in cui erano nati i nonni, in case con mobili di seconda mano. La tipica estate bolognese, insomma – almeno se non eri uno che aveva la villa sui colli o venivi dal cemento del Pilastro-, intervallata, solo per alcuni anni al liceo, da brevi giri in famiglia fra sud Italia e Francia. …

Pantelleria a settembre

  La prima immagine che ho di Pantelleria è un produttore che arriva nel suo ristorantino sul mare, un piccolo dammuso dove si può pranzare e degustare i vini, e inizia a distribuire a tutti grappoli di zibibbo. Scende le scale e offre qualche chicco a tutti i bagnanti che riesce a trovare a Gadir. C’è chi sta uscendo ancora dall’acqua, chi sta prendendo il sole. Per tutti c’è un po’ d’uva. La mia Pantelleria è questo. Vite complicata da coltivare in una terra sempre assetata e da raccogliere, con le schiene curve su quei bassi alberelli. Ma anche gente che ci ha accolto con cortesia, in maniera semplice, senza effetti speciali. Pantelleria, un’isola lontana da tutto Pantelleria è bellissima e non assomiglia a nessun altro posto, con il suo isolamento e la sua anima nera. Scura è la roccia vulcanica, che a volte ricorda il carbone delle calze della befana, e scuri sono gli scogli su cui si cerca, rischiando a volte di rompersi l’osso del collo, di arrampicarsi per arrivare al mare. Nera …

La Napoli sotterranea

Strade su e giù, il mare laggiù da qualche parte. Il profumo dei panni stesi, anche senza sole, che si confonde con l’odore di fritto. Sono le mie immagini di Napoli, così come l’ingresso della pasticceria Poppella, con la porta sostituita nel giro di poche ore dopo un raid con tanto di spari contro la vetrina. E’ il Rione Sanità il luogo ad avermi più colpita in una cavalcata di neanche tre giorni in questa città ricca di strati, colori e odori. Soprattutto di strati: a Napoli ho trovato tante città una dentro l’altra, e più che altro, una sopra l’altra. I proiettili contro una delle attività che cercano di dare una nuova immagine al rione ha alimentato molti servizi sui giornali locali. Sul ‘Mattino di Napoli’ ho letto questa frase, in un affresco del quartiere fatto da Pietro Treccagnoli: “Ogni palazzo a Napoli è una piccola Napoli, spalmata su più livelli”. E’ questo gioco di sopra e sotto, di luce e ombra, di vita e morte la grande magia. La Neapolis sotterrata Il bello …

Un capodanno in Appennino

Da un po’ di tempo ho una fissa e anche questo ultimo Capodanno ci è finito in mezzo. Si chiama Appennino, tosco-emiliano nel mio caso. La prima rivelazione l’avevo avuta un primo maggio fra Pianaccio e Poggiolforato, in mezzo a ortensie violacee, case di sasso e lampioni che sapevano di sale da ballo d’altri tempi. I boschi e quelle montagne che non sono mai troppo alte, ma non sono neppure i miei colli bolognesi, si sono fatti strada nella testa e sono andati a scavare molto indietro. E quindi continuo a (ri)cercarli questi posti sull’Appennino fra Bologna, Modena e la Toscana, un’area vasta che per me ha una grammatica comune, e quest’anno mi è venuta la fissa di passarci la notte di San Silvestro. Perché la gioia di trovarmi dall’altra parte del mondo può convivere con la convinzione che anche vicino a casa abbiamo molto da vedere. O forse sono a caccia di radici in una anticipata crisi di mezza età. L’occasione è stata la casa che un amico ha messo a disposizione e Montecreto. …

Cartoline dall’Italia

Vi è  mai capitato di arrivare davanti al gate, di mettervi in coda con gli altri passeggeri e poi girare i tacchi e andarvene? A me purtroppo sì e, settimane dopo, se ci penso mi vengono ancora i brividi. Aereo per Atene in partenza, itinerario tiratissimo, ma fattibile, per il Peloponneso in testa e, niente, quel collo che inizia a diventare di legno. Un male già sbucato giorni prima, messo da parte (“tanto fra qualche giorno parto e mi passa”), fino a quando diventa il più scomodo dei bagagli. Niente, decido mestamente di restare a Bologna, per andare a farmi visitare. Non che non avessi già testato i medici greci in miei precedenti camei di viaggio (leggendario il punturone di cortisone a Corfù), ma magari questa volta anche no. Dove voglio andare a parare? Che alla fine, per tentare di oziare come suggerito dall’ortopedica senza perdere completamente qualche giorno libero, abbiamo ripiegato sulla Toscana. Quella Toscana da cui tutto è partito lo scorso maggio, quando ho inaugurato il mio piccolo grand tour in giro per …

Cinque cose da fare a Merano

In questo periodo Merano fa pensare soprattutto ai mercatini di Natale e in effetti anche io qualche giorno fa mi sono bevuta i miei gialli bombardini scegliendo qualche costosissimo regalino o ammenicolo casalingo e piangendo lacrime di coccodrillo dopo svariate fette di Sacher. Ma questo risvolto natalizio è solo una parte del mio quinto blitz in Alto Adige, in un angolo che continua a meravigliarmi. Forse sto diventando un’abitudinaria, ma mi piace avere un posto amico, di cui sto imparando a riconoscere i profili e che inizio a sentire famigliare. In più questa montagna che nasconde un’anima mediterranea per il suo particolare microclima è particolarmente adatta a persone come me, escluse dal popolo degli sciatori, ma amanti di passeggiate e ciaspolate, della storia e della buona tavola. E mercatino di #natale sia. #rovereto #mercatinidinatale #trento #igerstrentino Una foto pubblicata da letizia (@letidzia) in data: 10 Dic 2015 alle ore 07:47 PST A Merano la metà di dicembre è un periodo strano, perché in teoria siamo in alta stagione, ma di fatto fra il ponte dell’Immacolata …

Bagno Vignoni

Un giorno a Bagno Vignoni

Dopo diverse scorribande, ho finalmente capito qual è il mio angolo preferito di Toscana. Ho avuto la fortuna di visitare parecchie zone, dall’Appennino fra Bologna e Firenze alla Maremma (mi mancano solo Livorno e Pisa, devo rimediare), ma il mio cuore batte per la Val d’Orcia. Fin qui sento di non essere molto originale, mezzo mondo la ama, ma restringerò di più il campo: il posto in cui ho sentito l’urgente voglia di tornare nei giorni scorsi  è il piccolo borgo termale di Bagno Vignoni. Visto che ne avevo già parlato in questo post più di un anno fa, questa volta racconto un itinerario diverso, scelto per far vedere a Patrick (che è stato sette volte in Giappone e mai qui) quello che mi pareva imperdibile per una prima volta. La bellezza da queste parti si paga, ma un paio di giorni permettono di vedere molto senza svenarsi, a patto di non esagerare con il signor Brunello di Montalcino. Bagno Vignoni Ci sono stata in primavera, in autunno e in pieno inverno. E tutte e tre …

Val d'Orcia

Un fine settimana a gennaio

In Toscana a gennaio. Si può Purtroppo non sempre ci si può scegliere le date delle ferie. E nel mio caso sono capitate in un periodo dell’anno non proprio entusiasmante: gli ultimi giorni di gennaio. Il maltempo in questo periodo dell’anno è chiaramente da mettere in conto, ma io e la mia amica Elena (che non ho mai ufficialmente ringraziato per avermi suggerito il nome PerSorsi, ed era stata la vera molla per iniziare l’avventura, grazie!) avevamo liberi solo i due ‘giorni della merla’ e abbiamo architettato comunque un viaggetto. Dovevamo scegliere la meta secondo due principi di fondo: il fatto di restare in Italia e un budget contenuto (il che escludeva la montagna, in altissima stagione in questo momento). Ma diciamolo, non è facile fare i turisti a gennaio. Non solo per le giornate corte e per il freddo, ma anche perché in certe zone d’Italia musei, agriturismi, B&b e ristoranti si coordinano alla perfezione chiudendo i battenti fino a San Valentino (se non fino a marzo). La soluzione? Le terme. E’ una meta classica, …