Author: persorsi

Maternità, parte seconda

Le madri sono i paesi da cui veniamo. (Il lavoro di una vita, Rachel Cusk) So per esperienza che spesso una donna è pronta per avere un figlio e altrettanto spesso non è pronta. (La vita degli animali, Audur Ava Olafsdottir) Mi è successo qualcosa di forte quando sono diventata mamma (voglio dire, oltre a non dormire  per quattro mesi di fila), qualcosa che mi ha fatto apprezzare mia madre che è morta quando avevo 22 anni, facendomi sentire in connessione con lei. (Mamma!, Liz Climo) “Sei pronta a incontrare l’uomo della tua vita?”. L’estetista me lo ha chiesto così, come se niente fosse, con la cera in mano, mentre cercava di rendermi il più presentabile possibile a dieci giorni dal parto. Perché fra le cose che nessuno ti racconta mai prima delle gravidanze è che in certe parti del tuo corpo alla fine non arrivi più e, anzi, proprio non le vedi più e vai in giro conciata chissà come. E dunque eccoci qui di nuovo, due anni dopo Mia è arrivato Orlando Martin. …

Il nostro primo viaggio in Italia in tre

“Andare in luoghi con odori e sapori diversi dal mio è un tipo di sete che non credo si spegnerà mai, perché è una cosa che ho come sposato nella mia vita (quando non sono al verde). Ma viaggiare solo all’estero è viaggiare a metà. E viceversa. Nell’ultimo anno questa sete di Paesi sempre nuovi si è accompagnata a una nuova esigenza, quella di tornare all’incredibilmente vicino. Al piccolo e piccolissimo“. Scrivevo così su questi schermi due anni fa, dopo essere tornata dalla Calabria e da un viaggio in Italia che mi aveva fatto penetrare in un Paese più periferico e (ai miei occhi) sconosciuto. Non sono il tipo che si autocita, ma mi ha colpito ritrovare parole che avrei potuto scrivere proprio in questa strana estate ai tempi della pandemia. In un momento in cui viaggiare è un lusso, il fatto di farlo in Italia era sicuramente la più giusta (con una bimba di sei mesi certamente la più fattibile). Ma questo post che ho ripescato mi ha fatto ripensare al fatto che da …

Libri per neo e future mamme

Viaggi, vini e assaggi. Prima la gravidanza, poi il puerperio avevano messo in stand by i principali argomenti di questo blog. Soprattutto il secondo, in particolare dopo avere fatto la figura dell’alcolizzata con il pediatra che mi ha subito messo in riga: l’allattamento non è cosa da sommelier. E anche sul cibo, la lista di quelli off limits è sterminata. Restavano i viaggi, ma -in questi tempi bui- più che i progetti alimentano i ricordi. Anche perché, il dovere rimandare sogni e voli in questo momento di emergenza è diventato l’ultimo dei problemi (ma non per chi lavora nel turismo, tra l’altro). Non lo nominerò neanche questo odioso virus che ci tiene lontani dai nostri parenti e amici, ci fa diventare sospettosi pure del postino e che lascia addosso tutto il giorno una cappa di inquietudine, ma mi limito a scrivere di quello che è la mia vita adesso: dopo la gravidanza, l’inizio della maternità. Se le prime settimane mi erano sembrate difficili e aspettavo solo vaccini e primaverili passeggiate all’aria aperta, ancora non sapevo che …

Il mio decennio e il mio regalo del 2020

E’ la fine dell’anno, anzi del decennio. Me lo ricordano tutti. Tutti i siti, tutti i giornali, riavvolgendo il nastro con fatti di cronaca e personaggi, classifiche musicali, letterarie, cinematografiche (a proposito: il mio film preferito è stato La La Land, i miei libri preferiti Open e Le otto montagne, la musica invece è un pianto, ridateci il rock). E in queste ultime ore del 2019 – mentre sono bloccata sul divano dalla sciatica – mi sfilano sotto il naso questi dieci anni, con tutto quello di incredibile che è successo. Sono arrivati i ‘trenta’, se ne è andato un anno di dottorato passato a leggere cartelle cliniche di isteriche e pellagrosi. Ci sono stati i primi contratti di praticantato in redazione, fino a quello a tempo indeterminato e oggi nel portafogli ho il tesserino da giornalista professionista. Ho vissuto qualche mese a Macerata, ho lavorato fra Imola e Bologna, sono diventata sommelier Ais. Ho viaggiato ogni volta che ho potuto e ho scoperto che i confini abitano solo nella nostra mente; ho aperto un …

Cosa vedere ad Hakone

Una montagna-simbolo, una antica strada su cui è ancora possibile camminare all’ombra di altissimi cedri come i viaggiatori di tempi passati, un volo sulla bocca di un vulcano, un onsen bollente. E la lista potrebbe continuare. C’è un luogo in Giappone in cui sembra che si siano concentrate tutte le cose che amo di questo Paese, dai paesaggi estremi, al ramen fumante, ai santuari nella natura: Hakone. L’ho visitata solo nel mio quinto viaggio e mi sono davvero chiesta perché ho aspettato tanto. Ora, scrivere di Giappone con Patrick in giro per casa è sempre un azzardo, ma questa località turistica- soprattutto d’estate lo è molto-, vale il tentativo. Così come una tappa qui  sul confine del Kanto, a meno di cento chilometri di distanza da Tokyo, ma in un’atmosfera lontanissima dalla tentacolare capitale. Ecco qualche motivo per cui vale la pena di inserire questa tappa in un viaggio. 1- La vista (si spera) del monte Fuji E’ la star di ogni viaggio in Giappone. Si cerca di cogliere il profilo della montagna sacra mentre …

Una settimana a Cipro

E’ un viaggio di maggio, è vero, ma questa estate mi è decisamente scappata di mano (e leggendo si capisce anche perché). Così, dopo essermi imbattuta nella prima foglia gialla in giardino, ho pensato che fosse meglio darsi una mossa e scrivere qualcosa della mia settimana a Cipro, che una puntatina autunnale se la merita. Anche perché nel pieno dell’estate credo che raggiunga livelli di calore inimmaginabili. Ok, sto esagerando, però Nicosia ad agosto è realmente una delle città più calde d’Europa, quindi perché non  ripiegare su settembre/ottobre? Lo dico subito: chi ha già visitato, e amato, la Turchia e la Grecia, troverà tanto di entrambi questi due mondi, ma forse non abbastanza di nessuno dei due. L’identità un po’ sfugge, soprattutto sulla costa, dove – al netto di un mare stupendo e del tsatziki in ogni menù come nelle tipiche taverne greche- alcune località sono soprattutto una distesa di alberghi, pub e musica sparata in spiaggia. Si sta benissimo, ma potremmo essere in qualunque punto del Mediterraneo. D’altra parte, proprio la mescolanza continua rende interessante il …

Viaggio in Cina: Shanghai e dintorni senza visto

  Assieme alla mia rubrica post nemici del ‘seo‘ e dei motori di ricerca – in cui racconto trasognati itineari in Italia- ce ne vorrebbe una ‘post su viaggi organizzati all’ultimo in un Paese completamente diverso da quello previsto’. Che è poi quest’ultimo caso: se l’anno scorso volevamo andare in Cina e ci siamo trovati in California, per marzo avevamo puntato le Hawaii e invece siamo finiti in Cina. Per chi non si fermerà qui nella lettura pensando che siamo solo degli squinternati (e poi, ovvio, non è che stiamo parlando di scegliere fra, chessò, Ozzano e San Lazzaro, giusto per citare i primi due posti vicini a casa che mi vengono in mente), provo a raccontare il nostro itinerario di 5 giorni fra Shanghai e ‘dintorni’, anche senza visto, ma con il permesso temporaneo di 144 ore che si può fare direttamente all’aeroporto se si è in transito verso un altro Paese. Che nel nostro caso, manco a dirlo, era il Giappone. I44 ore di Cina anche senza visto Ovviamente, prenotando all’ultimo (dieci giorni …

Il Beit Beirut

Sembra Beirut: viaggio nella capitale del Libano

Sembra Beirut. Perché è Beirut. La città che scivola nella notte sotto i nostri occhi durante il tragitto dall’aeroporto si presenta con le sagome scure degli edifici che sembrano cadere a pezzi e le impalcature dei cantieri. Ma è solo una parte, perché dall’altro lato del finestrino si spalanca uno skyline di grattacieli illuminati e le luci danzano, come in tante grandi metropoli. Siamo in cinque, più l’autista, in un taxi che dovrebbe contenere solo la metà di noi, ci hanno appena fregato sul prezzo- è evidente-, e dopo una prima sequenza di minareti e campanili, a metà strada c’è già il primo posto di blocco militare. Poco importa che davanti siamo sedute in due, una sull’altra: il tassista si preoccupa solo di mettersi la cintura. Ma i militari non ci fanno caso, si prosegue. E’ un giovedì sera a Beirut, e questo è solo l’antipasto. Una guida alla città La scelta di partire per un fine settimana nella capitale del Libano è stata istintiva, quasi quanto quella di comprare quei cinque biglietti aerei a …

I vini di Lanzarote

L’isola di Lanzarote Anche dall’aereo si vedono i coni dei vulcani alzarsi dalla terra scura e grappoli di case bianche arrampicate sui fianchi di crateri che, ormai, non fanno più paura. Di solito non scrivo in volo, ma questa volta ho voluto fissare subito alcune immagini e sensazioni che Lanzarote mi ha lasciato, facendomi sentire per cinque giorni fuori dal mondo. E un po’, alle Canarie, si è fuori dal mondo, nel cuore dell’oceano Altlantico. Uno dei motivi per cui questa destinazione ha iniziato a farsi strada nella mia mente è stato il vino, poi l’anima vulcanica, infine la speranza del caldo mentre nella mia Emilia è scesa una coperta di freddo e umido. Il collegamento low cost con Bologna ha chiuso il cerchio. Immaginavo che Lanzarote mi potesse piacere, amo le isole un po’ sperdute, ma la realtà ha superato le aspettative. Il motivo principale – oltre il sole che mi ha fatto respirare un po’ d’estate – credo sia lo spirito di frontiera, che spesso ricerco quando viaggio. Amo i luoghi ai margini, …

Tre giorni a Valencia

C’è chi mi ha detto vai che è tanto carina e chi invece mi ha detto che rispetto ad altre città spagnole gioca in un altro campionato. Io so solo che a me Valencia è piaciuta moltissimo. Forse anche per le aspettative che erano alte, ma non stratosferiche. Forse per la compagnia dell’adorabile Paola e i buffi incontri che abbiamo fatto. E forse perché dopo un po’ di mesi che non salgo su un aereo, poi quando comincio a disegnarmi una nuova meta in testa e quella meta inizia a farsi sentire sotto la pelle, come un solletico, allora poi mi godo questi viaggetti fuori stagione come un grande regalo. E Valencia, in tre giorni, ci ha accolte col suo sorriso migliore: col sole e di domenica. Si è fatta conoscere facilmente, come un compagno di classe estroverso. Non sarà Parigi, non sarà New York, ma mica lo pretende. E, semplicemente, si sta bene. Il nostro itinerario di tre giorni (anche un po’ meno) Non so perché dall’Italia abbiamo la convinzione che in Spagna faccia sempre …