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Ode alla taverna greca

Solo quando mi siedo sulla seggiola di legno blu, quando mi hanno portato un cestino con dentro pane e posate e un piccolo bicchiere, come quello delle mie osterie bolognesi, allora mi sento in Grecia. Solo dopo che il caldo insistente si placa all’improvviso – un miracolo che si rinnova tutte le volte, sotto una veranda o un pergolato – sono arrivata. Anzi, tornata. Non c’è posto in cui io mi senta più a casa nel mondo che una taverna greca, sia che affondi i miei piedi sulla sabbia e mi sembri di mangiare direttamente sul mare, sia che mi sia spezzata le gambe su scalini e vicoli di bianchi in minuscoli paesi. Ogni volta, quando il cameriere ferma in modo sbrigativo al tavolo la tovaglia di carta con la mappa dell’isola di turno disegnata e mi racconta quei piatti che sono sempre uguali eppure sempre diversi, il tempo si ferma. E io mi sento in pace. Questo post è una dichiarazione d’amore alla taverna (taberna? Estiatorio?) greca. Un mondo rassicurante fatto di storie di …

Quattro chiacchiere con lo chef Michael White

Garganelli a stelle e strisce Un post veloce veloce, da dedicare a Michael White. Il mio incontro con lo chef americano, premiato a Imola durante il Baccanale qualche giorno fa, è stato davvero piacevole e spontaneo. Proprio come è lui: se la potrebbe tirare ai massimi, dall’alto delle sue stelle Michelin, è invece è stato affabile e disponibile come pochi. Del resto, ha detto che si sente romagnolo. E in effetti sembra proprio così, anche se non riesco bene a immaginarlo in quelle cucine frenetiche pronto a urlare contro giovani apprendisti, come vediamo fare nei vari Masterchef e similari. In realtà l’ho visto in azione. E non a New York (anche se sono otto i suoi ristoranti nel mondo, tutti di cucina italiana), ma al San Domenico (due stelle Michelin). Ma che ci faceva White in cucina con lo chef imolese Valentino Marcattilii? La storia è così. Siamo negli anni Novanta: il cuoco americano Michael White sente parlare della città da un collega e fa armi e bagagli per il suo ‘gran tour’ italiano. Il motivo, mi racconta, dimostrare ai genitori che si sta impegnando ai …

Ristoranti della domenica: sulle colline modenesi

In questa pazza primavera, che regala qualche sprazzo di sole, ecco una nuova puntata con i ‘ristoranti della domenica’. Questa volta siamo fra Modena e Bologna, dove, notoriamente, difficilmente capita di mangiare male. L’osteria che propongo qui si chiama Villabianca -da Ida e Anselmo Tagliazucchi e si trova sulle colline di Marano sul Panaro, pochi chilometri dopo Vignola. Come nelle migliori tradizioni, la scoperta del posto è stata casuale: cercavo un ristorante che proponesse anche borlenghi, cosa che non è scontata neanche nel fine settimana, e mi sono imbattuta in lusinghiere recensioni di questo locale su TripAdvisor.  E dunque l’ho testato. I punti di forza dell’osteria sono due: la posizione e la veranda. Si trova su un cucuzzulo vicino a una romantica chiesetta e l’occhio si perde sulla vallata. Vista che si gode, appunto, dalla sala, che non cerca di essere a tutti i costi tradizionale, chessò con le solite tovaglie a quadrettoni. Anche perché l’occhio vi sarà caduto prima sugli antipasti a buffet a centro campo. Sarete invitati a servirvi per ingannare l’attesa: si va dalle crocchette di verdure a una …

Dove mangiare a notte fonda a Bologna

Voglio che i professionisti che leggono queste pagine le apprezzino per quelle che sono, e cioè uno sguardo sincero all’esistenza che molti di noi hanno condotto e respirato per la maggior parte dei propri giorni  e delle proprie notti, a detrimento della ‘normale’ interazione sociale. Non avere mai un venerdì o un sabato sera liberi, lavorare sempre durante le vacanze, essere indaffarati soprattutto quando il resto della popolazione è appena uscita dall’ufficio, generano una visione del mondo a volte peculiare, che spero i miei colleghi chef e cuochi riconoscano.  Anthony Bourdain, ‘Kitchen confidential’ Volevo scrivere questo post da tempo. Ma la spinta decisiva è arrivata dopo una serata organizzata dall’Ais di Bologna cui ho partecipato di recente. Il tema era quello delle osterie bolognesi dagli anni Venti a oggi con due testimoni che di aneddoti ne avevano parecchi da raccontare: Carlo Faccioli, ex titolare della storica osteria di via Altabella Olindo Faccioli (il padre) e Nicola Spolaore, figlio di quel Luciano che gestì fino a pochi anni fa l’Osteria del Sole (vicolo Ranocchi). Sono stati loro a guidarci in …

Ponte Alidosi

Ristoranti della domenica: Castel del Rio

Anche se la primavera mi sembra ancora parecchio lontana, almeno da queste parti, inizio a scrivere di giretti domenicali. E, in particolare, di qualche ristorante. Vorrei cominciare da uno che mi piace molto: si trova a Castel del Rio, sulle colline a cavallo tra la Romagna e la Toscana (ma, di fatto, a circa un’ora da Bologna), ‘il Gallo’. Ci sono stata domenica scorsa con alcuni amici di Imola: era la terza volta e le buone impressioni delle precedenti sono state confermate. Il ristorante si trova nella piazza centrale del paese, ma sul retro si affaccia sulla Vallata del Santerno. A proposito, Castel del Rio da queste parti è famoso per almeno quattro motivi: il ponte Alidosi, un esempio ardito di ingegneria civile del Cinquecento, il Palazzo (sempre Alidosi), altro gioiello rinascimentale unico su questa fetta di Appennino e perché  qui su è ancora bello fare un tuffo (anche se in teoria non si potrebbe) nel fiume Santerno. Infine, la gastronomia, il paese è famoso per il Marrone Igp (cui viene dedicata una lunga sagra a ottobre) e un quantitativo di feste di paese più o …