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Ristoranti della domenica: sulle colline modenesi

La vista dalla veranda dell'osteria Villabianca

La vista dalla veranda dell’osteria Villabianca

In questa pazza primavera, che regala qualche sprazzo di sole, ecco una nuova puntata con i ‘ristoranti della domenica’. Questa volta siamo fra Modena e Bologna, dove, notoriamente, difficilmente capita di mangiare male. L’osteria che propongo qui si chiama Villabianca -da Ida e Anselmo Tagliazucchi e si trova sulle colline di Marano sul Panaro, pochi chilometri dopo Vignola. Come nelle migliori tradizioni, la scoperta del posto è stata casuale: cercavo un ristorante che proponesse anche borlenghi, cosa che non è scontata neanche nel fine settimana, e mi sono imbattuta in lusinghiere recensioni di questo locale su TripAdvisor.  E dunque l’ho testato.

Triangoloni di ricotta ai fiori di zucca

Triangoloni di ricotta ai fiori di zucca

I punti di forza dell’osteria sono due: la posizione e la veranda. Si trova su un cucuzzulo vicino a una romantica chiesetta e l’occhio si perde sulla vallata. Vista che si gode, appunto, dalla sala, che non cerca di essere a tutti i costi tradizionale, chessò con le solite tovaglie a quadrettoni. Anche perché l’occhio vi sarà caduto prima sugli antipasti a buffet a centro campo. Sarete invitati a servirvi per ingannare l’attesa: si va dalle crocchette di verdure a una sorta di parmigiana di melanzane. A fianco, ciccioli freschi fanno bella mostra di sé con un ruspante cartello taia e magna (taglia e mangia). La tradizione è un po’ rivisitata nei primi piatti, che includono comunque tagliatelle e tortellini. Io ho scelto dei triangoloni verdi ai fiori di zucca: molto delicati.

Un borlengo

Un borlengo

Veniamo al piatto per cui mi sono messa in viaggio: il borlengo. Per me è il classico cibo dell’infanzia, quello delle estati trascorse in campagna, a pochi calanchi da qui. Per chi non li conoscesse, sono sfoglie sottili preparate con una capiente padella (la pastella ricorda vagamente quella delle crépe); vengono poi conditi con lardo, aglio, rosmarino e parmigiano e poi richiusi in quattro, tipo portafoglio. Se nelle sagre e feste di paese del modenese è una sorta di street food immancabile, non sempre è facile trovare ristoranti che li facciano tutto l’anno. A Villabianca direi che hanno superato il test: anche se li preparano in versione piuttosto leggera, alcuni potrebbero non trovarli abbastanza conditi. La scelta comunque non è obbligatoria, visto che in menù ci sono anche secondi di carne, come la grigliata mista, o frittelle di baccalà (ottime, molto morbide e saporite).

Torta Barozzi

Torta Barozzi

Infine i dolci. Ho visto passare sui carrelli diverse cose interessanti, ma io consiglierei, anche solo per onorare la zona, la torta Barozzi. Tipica della vicina Vignola (in centro c’è anche il negozio originale, con prezzi da gioielleria), unisce il gusto del caffé a quello del cioccolato. La consistenza è compatta, ma si scioglie in bocca e spesso è abbinata con il mascarpone: anche questo per me è un dolce un po’ proustiano visto che me la faceva mia mamma per il compleanno. Un appunto sul vino: ho scelto senza indugi un Pignoletto frizzante Colli bolognesi Doc Corte d’Aibo del 2012. L’azienda, biologica, si trova proprio qui vicino, sui colli di Monteveglio. Insomma, osteria ampiamente promossa, anche perché si può unire a una passeggiata fino a Castelvetro passando per un caseificio e qualche vecchia casa di campagna. Infine, ottimo il prezzo: per tutto quello che ho raccontato in questo post, ci si alza da tavola (sazi) con 25 euro a testa. E pure due borlenghi ad asporto.

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