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Laos

Laos: il trekking nella giungla

 Le foreste non sono spazi qualsiasi. Tanto per cominciare, sono spazi cubici. Gli alberi ti circondano, ti guatano, premono da ogni lato, ti impediscono la visuale, lasciandoti intontito e privo di punti di riferimento. Ti fanno sentire piccolo, confuso e vulnerabile, come un bambino sparso in una folla di gambe estranee. In un deserto o in una prateria si ha la sensazione di essere in uno spazio vasto. Ma di una foresta si può solo avere sensazione. Le foreste sono non luoghi, vasti e senza forma. Vivi. Per farla breve, le foreste mettono una gran paura. Bill Bryson, Una passeggiata nei boschi Il caldo fiacca le gambe. E’ insopportabile, ma mai quanto la fatica. Non mi ero accorta a Bologna di essere tanto fuori forma. Oppure è questo luogo ad essere così ostile? Detesto i due canadesi avanti a me che avanzano spediti, ma come fanno a non stancarsi? Meglio guardare in basso perché se vedo davvero per quanto continua la salita, la tentazione di lasciar perdere sarà troppa. Ma ormai sono andata avanti, anche …

Cucina francese in Laos

La cucina francese in Laos

Che il Laos sia un paese imprevedibile e completamente fuori da ogni schema l’ho già detto. Ma fra le cose che mi hanno stupito di più (nel mio caso non è una novità, lo so) c’è la cucina. Devo dirlo subito: i piatti laotiani mi sono parsi buoni, ma non indimenticabili (mi perdonino gli amanti dello sticky rice, ma davvero non è il mio forte). Però c’è un aspetto incredibile: la fusione con la cucina francese, che racconta in una forchettata (sì, si usano più le posate delle bacchette) anni di esperienza coloniale. Sembra scontato, ma non lo è. E il risultato, nel lungo periodo, è fantastico: un po’ perché oggi l’incontro fra le due culture ha creato comunque piatti nuovi e originali. Un po’ perché mangiare francese in riva al Mekong costa meno della metà che in Italia. Accetto già la critica: questo non può essere la vera realtà culinaria locale. Rimando al mittente. Il Laos è tutto questo: street food al mercato notturno, come questo spaccato di Francia. La storia ce la teniamo …

Forno a legna laotiano

Una pizza speciale in Laos

Luang Namtha Questo post parla di due cose: di quanto a volte basti mangiarsi una pizza per sentirsi subito meglio e del variegato mondo delle minoranze etniche del Laos. Accostamento folle? Neanche troppo, se siamo al Bamboo Lounge. Ci troviamo a Luang Namtha, nel nord del Paese, a una manciata di chilometri dal confine cinese. Era il nostro punto d’arrivo dopo i due giorni di navigazione sul fiume Nam Ou e resta l’ultima cittadina relativamente facile da raggiungere prima della remota provincia di Phongsali. E’ un posto strano: da un lato è circondato da una natura rigogliosa, e non a caso è uno dei punti di partenza privilegiati per il trekking nella giungla. In particolare da qui ci si inoltra nella riserva di Nam Ha, una delle più incontaminate di questa fetta d’Asia. La sera le montagne si tingono di blu mentre le risaie scintillano nell’ultima luce del tramonto. La parte più antica, vicina all’aeroporto (ebbene sì, c’è una pista qui), non siamo riusciti a visitarla, ma da quanto spiega la guida è una sorta …

Laos, il viaggio dei viaggiatori

Uno degli aspetti che mi sono più rimasti impressi del mio viaggio fra Thailandia e Laos è stato l’incontro con loro: i viaggiatori, zaino in spalla o meno, conosciuti di continuo nell’arco di questi incredibili quindici giorni. Certo, non è stata la prima volta che alcune persone che hanno condiviso con me (per ragioni che restano assolutamente misteriose) anche solo qualche ora in un Paese siano rimaste presenze vive nella mia memoria una volta tornata a casa. In alcuni casi è rimasta una presenza fisica, come tangibili sono le foto che mi mandò, a Natale, una ragazza tedesca con cui avevo condiviso per caso alcuni giorni di trekking in Islanda. Quindi, è vero che in viaggio cerchiamo il contatto soprattutto della gente del posto (se no in fondo, che ci siamo andati a fare fino a laggiù). Ma è anche vero che a volte il viaggio è racchiuso in altri viaggi, come un sistema di matrioske, di persone che sfioriamo solo per un attimo. I loro racconti ci ispirano nuove avventure, ci portano con loro …

Prime impressioni sul Laos

Ero partita per il Laos rimuginando su cosa volesse dire Tiziano Terzani (nel libro ‘Un indovino mi disse’) quando scriveva che questo Paese era “uno stato mentale”. Tornata da quindici giorni davvero intensi di Asia profonda, credo di avere capito un po’ di più l’essenza di questa frase. Ma certe riflessioni sui luoghi e sulla gente richiedono il loro tempo prima di uscire. Vanno un po’ covate, cosa perfetta in queste serate bigie di Pianura Padana che così tanto stonano con i colori cangianti di Bangkok e con le vesti arancioni dei monaci di Luang Prabang. Ma qualcosa, intanto, del Laos la posso iniziare a dire. Perché andare in Laos Ce l’hanno chiesto tutti, appena messo piede là. E se a casa mi sento a disagio con amici e parenti “perché sono sempre via”, ecco, in Asia, un viaggio di sole due settimane fa strabuzzare gli occhi agli altri viaggiatori. Ma in molti erano anche stupiti del fatto che avessimo scelto questa sola meta, invece che spostarci qua e là zigzagando sui confini vietnamiti o cambogiani. …