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Maternità, parte seconda

Le madri sono i paesi da cui veniamo. (Il lavoro di una vita, Rachel Cusk) So per esperienza che spesso una donna è pronta per avere un figlio e altrettanto spesso non è pronta. (La vita degli animali, Audur Ava Olafsdottir) Mi è successo qualcosa di forte quando sono diventata mamma (voglio dire, oltre a non dormire  per quattro mesi di fila), qualcosa che mi ha fatto apprezzare mia madre che è morta quando avevo 22 anni, facendomi sentire in connessione con lei. (Mamma!, Liz Climo) “Sei pronta a incontrare l’uomo della tua vita?”. L’estetista me lo ha chiesto così, come se niente fosse, con la cera in mano, mentre cercava di rendermi il più presentabile possibile a dieci giorni dal parto. Perché fra le cose che nessuno ti racconta mai prima delle gravidanze è che in certe parti del tuo corpo alla fine non arrivi più e, anzi, proprio non le vedi più e vai in giro conciata chissà come. E dunque eccoci qui di nuovo, due anni dopo Mia è arrivato Orlando Martin. …

Libri per neo e future mamme

Viaggi, vini e assaggi. Prima la gravidanza, poi il puerperio avevano messo in stand by i principali argomenti di questo blog. Soprattutto il secondo, in particolare dopo avere fatto la figura dell’alcolizzata con il pediatra che mi ha subito messo in riga: l’allattamento non è cosa da sommelier. E anche sul cibo, la lista di quelli off limits è sterminata. Restavano i viaggi, ma -in questi tempi bui- più che i progetti alimentano i ricordi. Anche perché, il dovere rimandare sogni e voli in questo momento di emergenza è diventato l’ultimo dei problemi (ma non per chi lavora nel turismo, tra l’altro). Non lo nominerò neanche questo odioso virus che ci tiene lontani dai nostri parenti e amici, ci fa diventare sospettosi pure del postino e che lascia addosso tutto il giorno una cappa di inquietudine, ma mi limito a scrivere di quello che è la mia vita adesso: dopo la gravidanza, l’inizio della maternità. Se le prime settimane mi erano sembrate difficili e aspettavo solo vaccini e primaverili passeggiate all’aria aperta, ancora non sapevo che …

Il mio decennio e il mio regalo del 2020

E’ la fine dell’anno, anzi del decennio. Me lo ricordano tutti. Tutti i siti, tutti i giornali, riavvolgendo il nastro con fatti di cronaca e personaggi, classifiche musicali, letterarie, cinematografiche (a proposito: il mio film preferito è stato La La Land, i miei libri preferiti Open e Le otto montagne, la musica invece è un pianto, ridateci il rock). E in queste ultime ore del 2019 – mentre sono bloccata sul divano dalla sciatica – mi sfilano sotto il naso questi dieci anni, con tutto quello di incredibile che è successo. Sono arrivati i ‘trenta’, se ne è andato un anno di dottorato passato a leggere cartelle cliniche di isteriche e pellagrosi. Ci sono stati i primi contratti di praticantato in redazione, fino a quello a tempo indeterminato e oggi nel portafogli ho il tesserino da giornalista professionista. Ho vissuto qualche mese a Macerata, ho lavorato fra Imola e Bologna, sono diventata sommelier Ais. Ho viaggiato ogni volta che ho potuto e ho scoperto che i confini abitano solo nella nostra mente; ho aperto un …