Il mio decennio e il mio regalo del 2020
E’ la fine dell’anno, anzi del decennio. Me lo ricordano tutti. Tutti i siti, tutti i giornali, riavvolgendo il nastro con fatti di cronaca e personaggi, classifiche musicali, letterarie, cinematografiche (a proposito: il mio film preferito è stato La La Land, i miei libri preferiti Open e Le otto montagne, la musica invece è un pianto, ridateci il rock). E in queste ultime ore del 2019 – mentre sono bloccata sul divano dalla sciatica – mi sfilano sotto il naso questi dieci anni, con tutto quello di incredibile che è successo. Sono arrivati i ‘trenta’, se ne è andato un anno di dottorato passato a leggere cartelle cliniche di isteriche e pellagrosi. Ci sono stati i primi contratti di praticantato in redazione, fino a quello a tempo indeterminato e oggi nel portafogli ho il tesserino da giornalista professionista. Ho vissuto qualche mese a Macerata, ho lavorato fra Imola e Bologna, sono diventata sommelier Ais. Ho viaggiato ogni volta che ho potuto e ho scoperto che i confini abitano solo nella nostra mente; ho aperto un …