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Sapori francesi a Bologna, le Bar à vin

Devo fare una premessa: il locale protagonista di questo post purtroppo ha chiuso proprio da pochi giorni. Ma ve lo lascio leggere lo stesso: un personaggio come Angelo va comunque conosciuto. E chissà mai che non si lanci di nuovo in qualche avventura in futuro. Passando per la centralissima via Nazario Sauro, se buttate l’occhio sulla sinistra, lì proprio vicino al ristorante indiano, vi capiterà di vedere una lavagnetta davanti alla porta del nuovo locale. Si tratta del Bar à vin, aperto poco prima di Natale. Sono subito andata a fare un sopralluogo visto che quel posto lo tenevo d’occhio da un po’. Perché? Il locale ha preso il posto del ristorante francese Au Coq qui rit. Molti bolognesi lo conoscevano bene, in via Fondazza, un po’ nascosto sotto i portici, con la sua luce bassa, le note di Edith Piaf, le pareti violette. Un locale caldo e con un menù francese con varie portate classiche (fra cui il petto d’anatra e le mitiche lumache), che io amavo molto. Bene, lo spirito mi sembra rinato …

Roche de Solutré

Sorsi di Borgogna: istruzioni per l’uso

“Allora, cosa ne pensate? Riuscite a sentire la differenza fra diversi terroir?”. L’invito, pronunciato in un sinuoso francese, è rivolto a due tedeschi intenti a degustare alcuni rossi e che lasceranno il castello di Prémeaux con due casse di bottiglie. Noi siamo lì a emozionarci col naso dentro a un premier cru, ma ne compriamo solo una bottiglia, che dovremo fare riposare qualche anno in cantina per lasciare al vino il tempo di raccontare qualcosa in più di sé. Ma questa è la lezione della Borgogna. La pazienza e l’attesa, perché le cose fatte bene richiedono il loro tempo. Così come, allo scorrere del tempo, resistono miracolosamente castelli e abbazie, che punteggiano la collina coperta di vigne. La pazienza, se si vuole viaggiare in autonomia, serve anche nella preparazione del viaggio, visto che non sono tanti i siti in italiano che forniscono un’idea precisa di come muoversi sul posto. In questo post voglio raccontare, ancora prima delle cantine che ho visitato, cosa si cerca e cosa si beve in Borgogna (mi scuso con gli esperti per …

Cosa fare a Parigi di lunedì

Parigi in 36 ore Parigi val sempre una messa, anche per poco tempo. Anche di lunedì. Non è un dettaglio da poco, perché se vi trovate nella ville lumière non tarderete a scoprire che moltissimi musei (e ristoranti) sono chiusi. Persino in una metropoli così ogni tanto abbassano la saracinesca e quel giorno sembra proprio essere il lunedì. E’ quindi bene avere in mente un piano B per godersi al massimo questa città capolavoro. Io ho puntato sui giri a piedi (forse un po’ troppo, da farsi venire le vesciche), ma sono tanti gli angoli, un po’ in tutti gli arrondissement in cui vale la pena sbirciare. In questo post propongo qualche itinerario: alcune tappe non sono necessariamente originali, ma fanno innamorare di questa città una volta in più. Intanto la lista dei musei che sono chiusi di lunedì (solo per citarne alcuni molto famosi). Il Louvre, invece, è chiuso il martedì. Musée d’Orsay Musée Rodin La bibliothèque nationale de France Musée Carnevalet, Histoire de Paris Musée des Arts et Métiers: il ‘Louvre della tecnica’ …