Non tutto è… perduto in Laguna
Un breve post per sfatare un diffusissimo luogo comune: che a Venezia si mangia male. Tornata da poco dalla Mostra internazionale del Cinema voglio segnalare un posto che ha più di un punto a suo favore: il cibo è tradizionale (e buono), si trova in un punto molto pittoresco di Cannaregio, è popolato tanto da turisti che da gente del posto. E non costa un’esagerazione (siamo pure sempre in centro a Venezia, non è comunque regalato, questo sì). La cena al Paradiso Perduto (c’è anche un sito molto curato, qui tutte le informazioni sulla storia del locale con gli appuntamenti musicali) è stato un gradito ritorno. Ce lo consigliò la prima volta il proprietario del suggestivo B&b Campiello Zen (una favola, ma ha il suo costo): cercavamo un bacaro o comunque un posto il più possibile simile a un’osteria. La sfida a Venezia non è così facile: molte zone sono ostaggi dei turisti, le proposte di spaghetti bolognesi non si contano, così come i menù in inglese. Ma qualche isola felice c’è. O qualche angolo di paradiso, appunto.
Dove si trova
Siamo a Cannaregio, a un passo, anzi a un ponte, dal campo del Ghetto Nuovo (il fatto che dormissimo qui, nell’unico albergo certificato kosher di Venezia merita decisamente un altro post. Soprattutto perché ci siamo finiti durante il capodanno ebraico con un bel po’ di americani ultraortodossi in vena di festeggiamenti). Tutta la Fondamenta della Misericordia è molto animata, soprattutto ora che tutti i locali hanno tavolini (o barche) all’esterno. Vale anche per il Paradiso Perduto che ha qualche coperto fuori, ma anche dentro è ricco d’atmosfera: subito sulla destra sono presentati cicheti e antipasti, poi si susseguono tavoli e tavolate di legno con luci basse e candele. L’ambiente è rumoroso, caldo, frenetico, divertente.
Il menù
Per quanto riguarda i piatti, la cucina consiglia frittura di pesce e bigoli, pasta lunga fatta in casa. Concordo pienamente. I bigoli torchiati in casa, una porzione generosa, li ho provati in versione nero di seppia: al dente, saporiti, cremosi. In alternativa erano proposti anche agli scampi o alle vongole (siamo sui 14 euro). Ampiamente promossi. La frittura, il gran fritoìn unisce pesci di stagione ai più classici gamberi e totani, è molto abbondante e, così come gli altri secondi, è accompagnato da polenta bianca.
Un altro piatto che consiglierei è la saltata mista di cappe, scampi, noci di mare con crostino all’aglio e buono anche l’antipasto misto ‘Paradiso perduto’ per due (28 euro): verdure alla griglia o gratin, fantastiche sardine, capesante, gamberi, insalata di polpo. Non le ho assaggiate, ma, vedendole passare, mi sono sembrate fantastiche le sarde grigliate. Per chi proprio non ama il pesce, in menù l’ultima volta c’era anche una gran bistecca di Angus argentino alla griglia. Per quanto riguarda il vino, mi sono limitata a quello della casa. Lo Chardonnay frizzante è piacevole, fresco, adatto a cibi ben conditi. Caffé offerto e acqua: siamo arrivati a ottanta euro in due, ma francamente direi proprio che ne è valsa la pena.
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