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A Bologna di mercato in mercato

Altro? al Mercato delle Erbe

Chi mancasse da tempo da Bologna, ad esempio uno dei tanti studenti fuori sede, e tornasse in città adesso noterebbe una cosa su tutte: la riscoperta dei mercati cittadini. Luoghi che a volte erano finiti un po’ nel dimenticatoio e che da un anno a questa parte stanno calamitando tutti i localini più alla moda. Visto che il bolognese medio tende ad andare sempre negli stessi posti, finché vanno, anche questi sono effettivamente spesso presi d’assalto, ma ne vale la pena perché mettono al centro il concetto di prodotto tipico, di qualità. O anche semplicemente perché offrono qualcosa di alternativo alla tradizionale osteria. Insomma, ho notato la crescita di una tendenza che all’estero ho già visto diverse volte (penso a città come Tel Aviv, Berlino, New York), ma ben venga anche da noi. Anche perché alcune zone bellissime del centro storico sono letteralmente rinate.

Come ad esempio, quella del Mercato delle Erbe. Da anni passare per la piazzetta davanti a via Belvedere non era sempre una passeggiata piacevole. Ora certe sere non si cammina da quanta gente c’è. Lo stesso vale all’interno dello storico mercato, che non vende più solo frutta e verdura, ma ha ampliato l’offerta con locali in cui mangiare sul posto. Prima con il Banco 32: si possono provare varie specialità a base di pesce fresco che viene proprio dalla pescheria lì accanto. Tavolini molto carini, almeno quanto i prezzi: ma confesso, non sono ancora riuscita a provarlo. Di lunedì (che spesso è il mio giorno libero) è chiuso e quando passo è pienissimo. Sempre all’interno, l’ultima novità è l’ampio spazio: Altro? Fra sedie e divani recuperati, tavoli vintage (e anche quelli piccoli della scuola), si apre uno spazio centrale su cui si affacciano botteghe nuove, ma che hanno mantenuto l’insegna originale. L’insieme mi ha ricordato i mercati orientali in cui si compra nelle bancarelle e poi si mangia su panche e tavolini lì vicino. La proposta qui è fra una pizza al taglio fatta con il lievito madre (ottima quella gorgonzola e noci), un bar per aperitivi e spuntini, una latteria biologica che prepara mozzarelle strepitose in diretta, oppure un Alimentari in cui scegliere panini e zuppe. E poi c’è anche un ristorantino ‘Cucina’ che propone alcuni piatti della tradizione bolognese, ma anche nazionale. Io, ad esempio, ho provato il baccalà: era fantastico (12 euro un piatto abbondante con contorno). Tutto un po’ hipster: ma a me poi piace così.

Mozzarelle in divenire

Altro? al Mercato delle Erbe

Alla pescheria San Gervasio

Anche all’esterno, la scelta è vasta. In via San Gervasio c’è ‘Via con me’: ristorantino molto grazioso, ma anche qui trovare posto la sera senza prenotazione è praticamente impossibile (ed è chiuso sia la domenica che il lunedì). E poi ancora pesce con la Pescheria San Gervasio in angolo con via Belvedere. Ottimo fritto misto, si mangia in piedi o sugli sgabelli: comunque i coperti sono pochissimi (anche questo è chiuso di lunedì). A fianco un bar molto frequentato dall’aperitivo in avanti: il bar Mercato con la sua buona scelta di vini. E poi il Senza nome: un locale in cui sarete serviti da ragazzi sordi.

Il Mercato di mezzo

L’interno del Mercato di mezzo (foto tratta dalla pagina Facebook)

Quando ha aperto, circa un anno fa, ha ridisegnato il cosiddetto Quadrilatero, una serie di stradine e vicoli fra Piazza Maggiore e le Due Torri, famose per i mercatini di frutta e verdura, botteghe storiche e pescherie. In questi vicoli ora hanno aperto locali alla moda per aperitivi a base di taglieri e tigelle come lo Zerocinquantino o il ‘fratello’ Zerocinquantello (il nome gioca con il prefisso telefonico di Bologna 051). Nel fine settimana sono presi d’assalto persino gli sgabelli all’aperto, come alla Baita: negozio di gastronomia bolognese che ora serve anche salumi e formaggi, pasta fresca e vino. Insomma, una piccola rivoluzione attorno al mercato vero e proprio, inaugurato circa un anno fa. Passando all’interno, al piano di sotto si trovano una gelateria, una pasticceria, un birrificio artigianale, un punto vendita dell’Enoteca Regionale. E poi ancora pasta fresca, il fornaio, punti vendita in cui mangiare all’istante. Anche in questo caso non manca la pescheria. Al piano di sopra, invece, la pizzeria di Eataly: ambiente un po’ freddo, ma pizza buonissima.

La mappa del Quadrilatero

All’esterno, ancora tantissime scelte. La libreria Coop-Ambasciatori, che ospita anche Eataly su tre piani, per mangiare circondati dai libri. Oppure, la mitica Osteria del Sole: luogo storico in città, praticamente sempre straripante di gente, in cui bere fino circa alle 22 (è chiuso la domenica). Per quanto riguarda il cibo, però, quello ce lo si porta da casa  (o dal vicino mercato, appunto) e lo si può mangiare sui tavoli di legno. Per chi non ne avesse ancora abbastanza, la parallela (siamo nel Quadrilatero non per caso) via degli Orefici offre tutto il possibile: un tempio della gastronomia bolognese come Tamburini, il famosissimo panificio Atti (è soprattutto davanti a queste vetrine che gli stranieri fotografano i tortellini). E poi ancora gli hamburger di qualità da WellDone, la pizza di Altero, il Fleur du vin con le sue degustazioni di vini e prodotti francesi. Credo che qualche posto per mangiare, a questo punto, lo abbiate trovato.

Il Quadrilatero (Foto da www.prolocoemiliaromagna.it)

Gag davanti alla vetrina di Atti

Il Fleur du vin

Ps. Sul sito BolognaWelcome si possono trovare tante più informazioni, e non solo mangerecce. Ed ecco qui un altro sito per saperne di più sul Quadrilatero.

persorsi

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