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Sapori francesi a Bologna, le Bar à vin

Devo fare una premessa: il locale protagonista di questo post purtroppo ha chiuso proprio da pochi giorni. Ma ve lo lascio leggere lo stesso: un personaggio come Angelo va comunque conosciuto. E chissà mai che non si lanci di nuovo in qualche avventura in futuro. Passando per la centralissima via Nazario Sauro, se buttate l’occhio sulla sinistra, lì proprio vicino al ristorante indiano, vi capiterà di vedere una lavagnetta davanti alla porta del nuovo locale. Si tratta del Bar à vin, aperto poco prima di Natale. Sono subito andata a fare un sopralluogo visto che quel posto lo tenevo d’occhio da un po’. Perché? Il locale ha preso il posto del ristorante francese Au Coq qui rit. Molti bolognesi lo conoscevano bene, in via Fondazza, un po’ nascosto sotto i portici, con la sua luce bassa, le note di Edith Piaf, le pareti violette. Un locale caldo e con un menù francese con varie portate classiche (fra cui il petto d’anatra e le mitiche lumache), che io amavo molto. Bene, lo spirito mi sembra rinato …

Da Ambra: il ristorante delle donne

Una risposta a Masterchef e a tutti gli uomini stellati arriva dalla piccola Imola. All’Osteria del Vicolo Nuovo, infatti, in cucina sono tutte donne. E così anche in sala (anche se due uomini sono ammessi nello staff). Il motivo? “La cucina al femminile è più concreta, meno acrobatica. E poi noi donne siamo più brave, perché impariamo fin da piccole aiutando in casa”. Ha le idee chiare la dinamica Ambra Lenini “ostessa nell’animo”, sommelier, pioniera della ristorazione abbinata al vino di qualità. La sua osteria, che dal 1993 senza interruzioni vanta la chiocciola di Slow Food, il 22 gennaio festeggia un traguardo davvero speciale, i trent’anni. Era il 1994, infatti, quando in via Codronchi ha aperto questa enoteca, proponendo pochi piatti e affettati. “Si stava fuori di più la sera forse” ricorda Ambra, che comunque ancora oggi (e chi mi legge sa quanto queste siano sante parole) “se qualcuno si presenta anche alle 23.30 non lo caccio via”. E infatti al Vicolo Nuovo si va dopo il Comunale, come fanno gli stessi attori del resto. Ma lei la mattina alle 8.30 …

Dove mangiare a notte fonda a Bologna

Voglio che i professionisti che leggono queste pagine le apprezzino per quelle che sono, e cioè uno sguardo sincero all’esistenza che molti di noi hanno condotto e respirato per la maggior parte dei propri giorni  e delle proprie notti, a detrimento della ‘normale’ interazione sociale. Non avere mai un venerdì o un sabato sera liberi, lavorare sempre durante le vacanze, essere indaffarati soprattutto quando il resto della popolazione è appena uscita dall’ufficio, generano una visione del mondo a volte peculiare, che spero i miei colleghi chef e cuochi riconoscano.  Anthony Bourdain, ‘Kitchen confidential’ Volevo scrivere questo post da tempo. Ma la spinta decisiva è arrivata dopo una serata organizzata dall’Ais di Bologna cui ho partecipato di recente. Il tema era quello delle osterie bolognesi dagli anni Venti a oggi con due testimoni che di aneddoti ne avevano parecchi da raccontare: Carlo Faccioli, ex titolare della storica osteria di via Altabella Olindo Faccioli (il padre) e Nicola Spolaore, figlio di quel Luciano che gestì fino a pochi anni fa l’Osteria del Sole (vicolo Ranocchi). Sono stati loro a guidarci in …